[Solira] lo sapete che.....

EnneBi ennebi a solira.org
Gio 19 Apr 2007 10:54:33 CEST


Mario ha scritto:
> Il giorno gio, 19/04/2007 alle 09.08 +0200, Yuri ha scritto:
>> Mario wrote:
>>> Ok, cazziamo pure Emilio perché non ha cazziato suo papà! :D :P
>>>
>> Emilio! PENTITI!
>> Non hai cazziato tuo padre! :)))
> 
> Scrivi alla lavagna per 100 volte "Open Source non significa software
> gratuito!". :D 

secondo me sarebbe meglio approntare un rogo e farlo bruciare vivo tra 
urla di dolore e sghignazzi dei presenti ;-) ;-)

Scherzi a parte, visto che fra l'altro la discussione in questo momento 
langue, aggiungo un argomento di discussione:

1 - e' giusto, a mio parare, fare rilevare la non equivalenza delle due 
cose, visto che questa precisazione apre le prospettive, anche e come lo 
e' tuttora, a modelli economici diversi rispetto a quelli esistenti.
2 - non c'e' niente di male, fermo restando il punto precedente, a fare 
rilevare la gratuita' e, principalmente, per motivi "filosofici", la 
collettivita' che sta alla base del sw libero. Ovviamente tutto cio' 
fatto rilevare in ambiti opportuni e in modo che non desti ambiguita' 
(mi rendo conto della difficolta', ma il "gratis" non e' "semplicemente 
un gratis e basta"). Aggiungo, per chiarire meglio il mio pensiero, un 
pezzo di una mia mail che avevo inviato alla ML del Lug-Sicilia e che 
riassume quello che voglio dire:

la disponibilita' senza pagamento di diritti o, principalmente, lo 
sviluppo collettivo credo che sia importante, se non altro, a livello di 
diffusione di una concezione di cultura. Sono convinto che tutto cio' 
che fa cultura deve essere reso disponibile a tutti a prescindere dalle 
disponibilita' economiche. Le scoperte scientifiche, a mio parere, 
devono essere rese disponibili a tutti (vedi polemiche sui farmici 
anti-AIDS nei paesi africani). Il computer non e' solo uno strumento, 
come magari lo era qualche anno fa, ma e' diventato mezzo attraverso il 
quale, per esempio accedendo ad Internet, posso accrescere la mia 
conoscenza. Fra l'altro la diffusione di Linux nei paesi del Sud-America 
credo che sia legata a questi fattori: l'unica possibilita', visti i 
bilanci, di accedere alla conoscenza e' di usare strumenti con costi 
ridotti. Tutti devono avere le stesse possibilita' di crescita culturale 
e questo vuol dire per me anche, per esempio, utilizzare in forma 
gratuita "Appunti di Informatica Libera" e approfondire la comprensione 
del funzionamento di un computer senza necessariamente comprare un 
manuale tecnico che si trova in libreria a modici prezzi che vanno dai 
€100/150 in su o accontentarmi di qualsiasi schifezza che posso trovare 
a €20/25. Anche il cosiddetto modello a Bazar e' una cosa non priva di 
significato culturale


-- 
Nunzio Brugaletta
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