[Solira] Installazione, post-installazione e disperazione
EnneBi
ennebi a solira.org
Gio 6 Mar 2008 13:17:46 CET
Salvatore Sittinieri ha scritto:
> Io sono convinto che la critica e i feedback degli utenti costituiscono
> un grande punto di forza del mondo e della filosofia open source.
> Nel caso specifico, per quanto riguarda l'usabilitą a livello desktop,
> se Don Paolo non e' riuscito "senza mal di testa" ad installare un
> programma, c'e' qualcosa che non va.
> Questo problema e' ricorrente. Tutti gli alunni dei miei corsi lo hanno
> avuto ed io ho semplicemente risposto che un sistema Linux Desktop
> (soprattutto gli apt based) attualmente e' *inutilizzabile* senza
> connettivitą ad internet.
condivido solo in minima parte. Ci sono sistemi desktop, espressamente
rivolti ad utenti finali, che non richiedono necessariamente un
collegamento ad Internet con tutto quello che ne consegue. Esistono
inoltre soluzioni alternative solo che ... e qui dico una bestemmia
(almeno per qualcuno), bisognerebbe guardare un po' oltre il naso ubuntista.
Ci sono distro (es. PCLinuxOS che, non a caso e' al primo posto in
Distrowatch, SAMLinux derivata dalla prima ecc...) gia belle e pronte
con tutto quello che serve. Fra l'altro, anche se usano i pacchetti RPM
(questo per me e' un handicap), utilizzano per gli aggiornamenti
Synaptic. Ci sono anche orientamenti diversi. Una di queste soluzioni la
sto usando quest'anno nelle mie classi: Dreamlinux che uso io ha una
utility che rimasterizza la live che si e' provveduto a modificare.
Quest'anno mi sono preso la live originale, ho installato le
localizzazioni, ho aggiunto tutti i sw che mi servono nei 3 anni di
scuola, ho rimasterizzato il tutto. Conclusioni: ogni alunno ha una
live, tutta in italiano, con tutto quello che serve per seguire le
esercitazioni di tutte e tre gli anni senza fare niente altro e, se
vogliono, la possono installare e si trovano tutto gia' pronto.
La soluzione personalizzata, a mio parere, e' da prendere in seria
considerazione.
A parte le soluzioni da me suggerite che, come tutte le cose, sono solo
opinioni personali, quello che voglio dire (e che ripeto da parecchio
tempo) e' che bisogna guardare, tutte le volte che si vuole proporre
Linux ad un nuovo utente, a quello che inizialmente deve dare meno
problemi possibili, poi gli interventi manuali verranno dopo che si
saranno acquisiti le "nozioni fondamentali di sopravvivenza in ambiente
Linux" (noi siamo qui apposta, vedi Linux a evening). A me fa piacere che
si constati che, effettivamente, alcune soluzioni che si contrabbandano
"per principianti" in realta' non lo sono e che questo puo' solo fare male.
Sempre per riportare una ulteriore esperienza che mi e' capitata (la
riporto sempre per coloro che hanno voglia di leggerla): un ragazzo
dell'univ. di Comiso aveva, come da tradizione, installato ubuntu, le
difficolta' di configurazione del collegamento ad Internet lo avevavo ad
odiare Linux ("non c'e' niente"), ma che purtroppo doveva continuare ad
usare, ma solo per le esercitazioni universitarie. Gli ho sostituito
ubuntu con mepis, dove si e' trovato quello che gli serviva e inoltre ha
potuto piu' facilmente effettuare il collegamento ad Internet (questo, a
dire la verita' e' merito dei tools di KDE). Conclusioni: ci siamo
sentiti ultimamente ... continua ad utilizzare Linux.
Mie conclusioni: ogni volta che si propone Linux a nuovi utenti bisogna
esaminare attentamente cosa sta succedendo, per esempio fra le proposte
presenti in Distrowatch, fra le distro che si propongono come rivolte ad
utenza desktop. Per fortuna ho avuto modo di constatare che si tratta di
un settore molto in movimento e ci sono novita' quotidiane. Dopo aver
studiato _tutte_ le possibli alternative si cerca di proporre quella che
risponde di piu' alle esigenze che si vogliono soddisfare.
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Nunzio Brugaletta
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