[Solira] Installazione, post-installazione e disperazione

Mario mario.tux a gmail.com
Gio 6 Mar 2008 14:06:53 CET


Il giorno gio, 06/03/2008 alle 10.19 +0100, Emilio Pavia ha scritto:
> > Sempre il solito "maravigghiusu"! A mio modo di vedere, il sistema di
> > installazione di Debian/Ubuntu è anni luce AVANTI a quelli di  
> > Windows E
> > Mac OS X.
> 
> Wow, addirittura...

Ummhh... ci voleva un bel flame sul tuo SO preferito per farti uscire
dal letargo!!! :P :D

> > In quest'ultimo io non ho visto nessun sistema di
> > installazione
> 
> E' proprio questo il suo punto di forza: è troppo intuitivo perché non  
> esiste il concetto di installazione. Vuoi un'applicazione? La scarichi  
> e la avvii (doppio click). Non ti piace? La butti nel cestino e hai  
> finito. Niente dipendenze, niente pacchetti orfani, niente di niente.  

Peccato che questo non ti permetta di condividere le librerie (se non
quelle fondamentali) tra più applicazioni. Anche sotto linux ci sono
sistemi di installazione (klick?) che ti permettono di mettere una
intera applicazione dentro una cartella (self-contained). Questo ha i
pro e i contro.

> Inoltre Mac OS X ha delle API che tutti i programmi usano per gli  
> aggiornamenti: quando avvii un programma ti avverte se esiste un  
> aggiornamento e ti chiede se lo vuoi installare, se rispondi "si" lui  
> lo scarica, te lo installa e riavvia il programma. Fine della storia.

Mi sembra il minimo... anche le applicazioni sotto Windows lo fanno
(ognuno a modo loro ma questo è un altro paio di maniche). Non ci vedo
niente di così evoluto. 

> APT? Prima di tutto devi sapere che programma vuoi, poi devi scoprire  
> come si chiama il pacchetto che lo contiene, poi lo devi installare  
> usando uno dei 5000 tool disponibili,

Il sistema è UNO, le interfacce ce ne sono diverse (apt-get, aptitude,
synaptic e applicazioni->Aggiungi/rimuovi) ma sono tutte coerenti con lo
stesso backend.

> Poi magari la versione  
> presente nella distribuzione (che magari è una Ubuntu uscita da 2  
> settimane) ha un problema e ti tocca aspettare 5 mesi e mezzo per  
> avere un aggiornamento di release, o se sei fortunato trovi un  
> repository fatto chissà da chi.

Per i problemi e i bug di sicurezza ci sono i repository update e i
proposed che sono già attivati di default.

Quasi la totalità dei programmi che un utente tipico impiega su una
installazione linux li trovi sui repository Debian/Ubuntu. Non potrai
avere l'ultimissima versione (se non ti studi un po' il sistema di
farlo) ma penso sia un prezzo minimo che si può pagare di fronte a tale
comodità.

> APT è avanzato... pure troppo. Va bene per i sistemisti, ma non per  
> l'utente medio.

Mi spieghi che difficoltà può avere un utente davanti ad un interfaccia
come quella che trovi in "Applicazioni->Aggiungi/Rimuovi"? Penso che
pure Don Paolo, che è allergico alle strisce, possa benissimo
utilizzarlo.

Don Paolo deve installare software sulle macchine che non sono connesse,
benissimo! Che masterizzi il/i DVD di Ubuntu e che li aggiunga (penso lo
faccia in automatico una volta inserito il dischetto) ai suoi
repository. Tutta l'infrastruttura di installazione gli chiederà quelli
al posto di collegarsi a Internet.

Mario




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