[Solira] [post moolto lungo... :p] Privacy ed Hacking

Francesco Occhipinti f.occhipinti a gmail.com
Mar 16 Gen 2007 05:36:08 CET


Salve gente vorrei trattare il tema di google e della privacy prima che 
ce ne dimentichiamo; e` un tema importante che col passare del tempo 
assume sempre piu` rilevanza.
Anche io sono stato impressionato dal completamento automatico di google 
in firefox... mi dava la sensazione che mi leggesse nel pensiero.
Il problema e` questo: perche` il filtro anti-spam di google funziona 
alla perfezione? perche` G. come motore sa fare le ricerche cosi` bene?
Azzardo un'ipotesi: Google dispone di una quantita` mirabolante di dati 
aggregati riguardo a questi servizi. Mi arrischio anche a dire che, come 
per i servizi di social bookmarking e molti altri inclusi nella 
definizione di 'web 2.0', i servizi offerti da Google possono funzionare 
SOLO se esso dispone appunto di tale mirabolante quantita` di dati.
In economia, ci sono certi tipi di imprese che per loro natura tendono 
al monopolismo; il mercato non e` perfetto, a volte fallisce, per questo 
esiste l'importantissima funzione dell'antitrust.
Quest'ultimo ente governativo serve pero` ad evitare che un'azienda in 
posizione predominante faccia _concorrenza sleale_ impedendo alle altre 
di emergere.
Insomma nessun antitrust potrebbe penalizzare un'azienda perche` 
"facendo il suo lavoro troppo bene acquisisce troppi clienti"!!
E d'altra parte vi ricordo che il successo di Google e` dovuto proprio a 
"far bene" il suo mestiere: io mi ricordo di quando i motori piu` 
gettonati erano altri; usavo google perche` aveva un'interfaccia 
semplice e non mi tormentava di ads come yahoo e altavista; il suo 
modello ha funzionato, si e` imposto, dal nulla, perche` e` migliore. Se 
cominciasse a limitare i risultati, se cominciasse a darmi fastidio, 
limitando la mia liberta` personale e tormentandomi, pensate che non lo 
lascerei con la velocita` con cui ho cominciato ad usarlo?
Penso che l'azienda sia ben consapevole di cio`: infatti sono stati fra 
i primi a riempire i loro siti di piccolissimi link "learn more".
Sapete cosa significa? Significa che ti lasciano vedere nei dettagli 
quello che fanno, che sono trasparenti come una pirofila, fanno quello 
che mikro$oft non fa, non ha mai fatto, se non per finta (almeno questa 
e` stata la mia percezione personale).
E perche` fanno cosi`? Perche` in un mondo ultra-competitivo come 
internet e` l'unico modo di restare sulla cresta dell'onda: condividere.
D'altra parte parliamoci chiaro; perche` il mondo funzioni e` necessario 
che a volte qualcuno si occupi di certe cose per conto di tutti: ogni 
tanto _e` strutturalmente necessaria_ un'entita` centrale.
Se dunque questo sporco lavoro qualcuno lo deve pur fare, e` bene che 
sia bravo, no?
Senza peli sulla lingua, questa si chiama tecnocrazia; e` un meccanismo 
che ha i suoi difetti, li ho studiati e posso elencarveli, pero` entro 
certe condizioni funziona.


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L'altro grosso filone di discussione legato a questa tematica (se volete 
dividete i post) potrei riassumerlo brevemente con una calzante 
immagine: la vasca dei pesci.
La discussione si puo` cosi` sintetizzare:
A dice: E` inammissibile che tutti sappiano tutto di tutti
B dice: in fin dei conti non importa, non ho nulla da nascondere

A e B quindi si odiano :p

Ecco io volevo riflettere su questo punto: cosa significa hacking? Se il 
mio ragionamento non mi inganna, il termine deriva da acknowledge, cioe` 
'conoscenza'; gli hacker sono persone legate a filo doppio alla 
conoscenza, a filo doppio perche`: (1) ne sanno un botto, (2) amano 
accedere ad informazioni nascoste, dove per nascoste si puo` intendere 
magari anche informazioni difficili da raggiungere, per le quali e` 
necessario molto studio o molti esperimenti.
Una passione per la conoscenza, insomma, che nella storia dell'hacking 
non e` pero` stata scevra da episodi che ora chiameremmo di 'violazione 
della privacy' (disclaimer: l'etica hacker non e` in alcun modo 
vincolata a tali atteggiamenti, anzi li ripudia).
Ora, devo ammettere che questo modo di fare ha tutta la mia simpatia: se 
so che un'azienda, ad esempio, nasconde informazioni, mi viene subito da 
pensare che sia qualcosa di cui vergognarsi.
Ora che mi sono attirato attirato le antipatie degli imprenditori, degli 
hacker e dei garanti della privacy :p voglio diventare impopolare anche 
al clero: cito il Vangelo: Matteo 10,26-27

 Non li temete dunque, poiché non c'è nulla di nascosto che non debba 
essere rivelato e nulla di segreto che non debba essere conosciuto.
Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce, e ciò che udite 
dettovi all'orecchio, predicatelo sui tetti.

Piuttosto forte, no?
Vorrei citarvi un altro episodio: l'avventura di Stallman inizio` 
proprio quando al suo istituto di ricerca ( non ricordo se al MIT o al 
CalTech... forse il CalTech neanche esisteva! ) resero obbligatorio 
l'uso delle password per le postazioni; questo segnava un importante 
cambiamento culturale, seguitemi bene: _ciascuno doveva "difendersi" dai 
suoi colleghi_. Cioe`, dove prima si collaborava, ora si teme l'uno 
dell'altro.
Ora, non voglio dire che tutti dobbiamo girare in mutande, seppure la 
repressione di costume vigente nella societa` e` spesso un ulteriore 
giogo psicologico sulle persone che ne fanno parte, specie nei piccoli 
paesi; non voglio neanche dire che bisogna essere disarmati e privi di 
segreti di fronte a chi di segreti ne ha miriadi ( facciamo di tutta 
l'erba un fascio: le multinazionali! ) e magari parecchio sporchi; pero` 
io dico: sarebbe bello poter dire, come persone ma anche e soprattutto 
come istituzioni statali e societa` private: "noi non abbiamo nulla da 
nascondere!"


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