[Solira] Linux su iPhone... e in dual boot

KatolaZ me a katolaz.homeunix.net
Lun 1 Dic 2008 16:59:37 CET


On Mon, Dec 01, 2008 at 01:45:32PM +0100, Emilio Pavia wrote:
> Il giorno 01/dic/08, alle ore 12:58, KatolaZ ha scritto:
> 
> > In realta' e' semplicemente assurdo e idiota che un sw (cioe' una
> > lista, per quanto creativa, di istruzioni da fare eseguire ad una
> > macchina) sia equiparata ad una poesia, ad un romanzo o ad un'opera
> > lirica, ma questo e' proprio il motivo grazie al quale oggi possiamo
> > avere software libero.
> 
> Qui secondo me ti sbagli. Quanta ricerca c'è voluta per trovare una  
> soluzione efficiente alla risoluzione di un problema? Quanto tempo è  
> stato speso per la creazione e lo sviluppo di algoritmi di image  
> processing (tanto per dirne una)? Quello che si vuole fare è tutelare  
> un investimento di tempo a persone e aziende che se non avessero avuto  
> un ritorno economico non avrebbero mai prodotto quello che siamo  
> soliti usare ogni giorno. Non dico che quello che viene fatto oggi per  
> tutelare le aziende sia sacrosanto, ma il principio a mio parere è  
> giusto.

Ma guarda che il 95% della "ricerca" di cui parli tu, in merito a 
soluzioni ottimali a problemi sempre nuovi, viene fatta, almeno in 
Italia, dalle universita' le quali, guardacaso, sono sostenute con 
denaro pubblico. 

Per quanto riguarda soluzioni "custom" a problemi "custom", a mio 
avviso il costo di produzione dovrebbe essere assolutamente addebbitato
ad una sola "copia" del software. 

Mi spiego: se sviluppi un software in 6 mesi/uomo, perche' devi
venderne 2000 copie al costo unitario di 1 mese/uomo ? Guarda che in
media la proporzione e' questa: molte piccole aziende, specie in
Italia, sviluppano un software in un anno e poi continuano a vendere
per anni centinaia di copie dello stesso software a 5000 euro la copia, 
anche se i costi di sviluppo che supportano negli anni successivi sono 
molto molto minori. 

Che significa ? Che si potrebbe vendere il software ad un prezzo equo
e far pagare profumatamente, come e' giusto, consulenze, formazione, 
assistenza, aggiornamenti, customizzazioni eccetera. 

Mi rendo perfettamente conto che questo mio modo di vedere e' utopistico, 
in un mondo che basa la sua esistenza su leverage dell'ordine di 1/100 
(cioe' sul vendere a 100 cio' che e' costato 1), ma a me questo mondo non 
piace proprio, proprio perche' mette al centro il profitto dell'azienda 
e non l'equita' del valore aggiunto. 

Ma anche qui si tratta di opinioni personali, diverse e comunque
rispettabili :-)

> 
> > Fino a meta' degli anni '80 i produttori di software rendevano
> > disponibili i sorgenti, in C o in assembly, di praticamente tutto il
> > software che producevano. E fornivano agli utenti anche gli strumenti
> > per studiare e disassemblare i programmi. E il software, allora,
> > costava un botto come adesso.
> 
> Infatti come ti ho detto io sono assolutamente favorevole a questa  
> pratica.
> 

:-) Il problema e' che la maggior parte delle persone sono favorevoli
a questa pratica "a senso unico": fin quando si tratta di prendere dal
software libero programmi, soluzioni, librerie, comunita', supporto
eccetera, allora il modello va bene. Quando si tratta di restituire a
propria volta alla comunita' il proprio contributo, allora le cose si
mettono male.

Non dico che questo sia il tuo caso, ma so che e' il modo di
approcciare il software libero tipico di molte piccole aziende e di
molti piccoli imprenditori. In sostanza fa piacere avere Mono
gratuito, a patto poi di mettere tutto il software sviluppato sotto
EULA proprietarie....

HND

KatolaZ

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[ Enzo Nicosia aka KatolaZ --- GLUG Catania -- Freaknet Medialab ]
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