[Solira] Installazione, post-installazione e disperazione

Massimo Maiurana maiurana a gmail.com
Ven 7 Mar 2008 13:05:18 CET


Emilio Pavia, il 06/03/2008 23:52, scrisse:

> In un mondo eterogeneo (come quello del software libero in cui l'insieme
> è dato dalla somma di tante piccole parti indipendenti) è fondamentale
> che le interfacce fra i vari componenti siano stabili e ben definite, in
> modo che se nel sistema si sostituisce un componente con un altro
> equivalente tutti gli altri non ne risentono.

ma infatti la distribuzione funziona in questo modo.
se prendi la ubuntu 7.10 (visto che siamo partiti da lei) hai un set
di librerie e di applicativi completo. oggi vuoi usare gimp per la
grafica, gli chiedi di installarlo e lei lo fa. domani vuoi usare
xpaint, lo installi e lo usi, non c'e' nessun problema.
il problema si pone quando tu vuoi una versione di quel software, o
di quella libreria, per cui non esiste il corrispondente pacchetto,
e' vero, ma non lo vedo come un problema grave.

io l'ultimo windows che ho usato era il 95, quindi non so se la
situazione sia migliorata successivamente, ma ricordo che i
pacchetti dei software contenevano anche le librerie comuni, e piu'
di una volta mi capito' che in fase di installazione venissi
avvertito che l'installer doveva procedere alla sostituzione di una
libreria con una versione diversa. la maggior parte delle volte la
sostituzione non creava problemi, ma qualche volta capitava che la
nuova libreria sputtanasse un programma preesistente.
non e' meglio a questo punto avere un sistema operativo in cui tutti
i software disponibili girano linkati a quella e solo a quella
versione di libreria?

il sistema perfetto secondo me non esiste, ogni sistema ha i suoi
lati positivi e i suoi lati negativi. nel mondo linux il problema e'
rappresentato dal fatto che a volte il modello a bazaar produce
delle incoerenze, e anche dal fatto che la manutenzione del sistema
risulta penalizzata in assenza di collegamento all'internet, ma
volendo rifletterci sopra, quanti sono quelli che hanno un computer
senza accesso all'internet? e saranno sempre meno.

e' sbagliato partire dal presupposto che si debba essere dotati di
internet? non credo, credo che sia molto peggio partire dal
presupposto che l'utente debba dotarsi di hardware di ultima
generazione per avere un sistema funzionante, come accade invece per
i maggiori sistemi proprietari.
nel caso di paolo abbiamo reso funzionanti dei pIII e un pII, non
credo ci fossero molte possibilita' di scelta sul sistema da
installare ;)

-- 
       Massimo Maiurana         massimo<at>ragusa.linux.it
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