[Solira] il fuoco sotto la cenere

f.occhipinti a gmail.com f.occhipinti a gmail.com
Ven 20 Mar 2009 11:20:19 CET


On Mon, Mar 16, 2009 at 01:16:44PM +0100, Massimo Maiurana wrote:
> f.occhipinti a gmail.com, il 16/03/2009 11:01, scrisse:
> 
> > Credo che se noi informatici consideriamo i fenomeni sociali come
> > qualcosa di non tecnicamente rilevante, stiamo mancando un obiettivo
> > importantissimo: usare l'informatica per fare la nostra parte nel
> > migliorare la societa`.
> 
> quello che voglio realmente dire e' che per me si e' sociali se si 
> ha voglia di incontrare persone, se si ha voglia di condividere 
> idee, e secondo me i social network, o almeno l'uso che se ne fa, 
> vanno esattamente nella direzione opposta.
> 
> proprio stamani ho sentito due ragazze parlare, e una diceva 
> all'altra "come mai ieri sera non c'eri su facebook".
> e che diamine (per non usare un altro termine)!! ieri c'era una 
> serata stupenda, mi sarei aspettato un'osservazione tipo "come mai 
> non c'eri al lungomare", o "come mai non c'eri alla piazzetta".
> 
> secondo te questa e' socializzazione? secondo me, tanto per citare 
> me stesso che proprio ieri parlava di questi fenomeni con due nostri 
> amici, questo e' individualismo collettivizzato, e l'unica cosa 
> sensata che potremmo fare nell'intento di migliorare la societa' e' 
> quella di sconsigliarne l'uso.

Si, e` individualismo collettivizzato, nel senso che ci si parla senza
uscire di casa, magari; pero` e` un primo passo per uscire
dall'individualismo individualizzato, quando NON si parla e non si
esce di casa, il regno della televisione, per intenderci, che ha
portato al governo i politici di cui, su questa lista, molto spesso ci
si lamenta.

Scusa ma che differenza c'e` se guardo il sito personale di marioland,
o se guardo il suo account facebook? Che differenza c'e` se lo chiamo
al cellulare (o al telefono fisso come si faceva prima), o se gli
telefono tramite il web come si fara` in futuro, a sostituire le chat?
Che differenza c'e` se invio un messaggio di posta elettronica o invio
un messaggio tramite facebook?? Te lo dico io che differenza c'e`:
solo l'aspetto "tecnico", e di questo scrivo piu` giu` rispondendo a Mario.

On Mon, Mar 16, 2009 at 04:06:00PM +0100, Mario wrote:
> Massimo Maiurana ha scritto:
> > f.occhipinti a gmail.com, il 16/03/2009 11:01, scrisse:
> > 
> >> Credo che se noi informatici consideriamo i fenomeni sociali come
> >> qualcosa di non tecnicamente rilevante, stiamo mancando un obiettivo
> >> importantissimo: usare l'informatica per fare la nostra parte nel
> >> migliorare la societa`.
> 
> Io invece affronto l'aspetto dal lato tecnico: non sono mai entrato in
> un account facebook ma per quel che mi sembra di capire non c'è nulla di
> tecnicamente interessante: messaggistica, foto, video, infarcimento di
> dati prettamente privati e rivendibili ai fini pubblicitari... dove sta
> la novità se non nell'insulso successo che sta avendo (grazie anche ai
> media)?! Per me di web 2.0 c'è ben poco in facebook.

Innanzitutto, il web 2.0 e` questo, su questo non dovrebbero esserci
dubbi. Lo si puo` fare meglio o peggio, con maggiore o minore
raffinatezza, maggiore o minore rispetto della privacy, maggiore o
minore presenza pubblicitaria, ma il web 2.0 e` questo: contenuti
(valore) costituiti dagli utenti che partecipano ad una comunita`,
tramite il protocollo http.

L'aspetto tecnicamente interessantissimo, secondo me, anche per la
lista, e` la prevalenza del modello hosted, l'avvento del cloud
computing; cerco di spiegare in breve le mie idee.

Google: e` risaputo che usa tecnologie libere dentro di se`, ma per
gli utenti non cambia nulla. Dada: e` una compagnia di Firenze,
inviano sempre richieste di sistemisti linux, di esperti di perl, php,
C, e quant'altro, ma sul web offrono un servizio di web sociale, anche
piuttosto criticato. Il server web puo` essere anche Apache, ma
l'utente di un sito sara` sempre estraneo ai suoi algoritmi ed alle
sue basi dati.

In parole povere: il software libero non ci salva dal cloud
computing. Prima eri schiavo di un'applicazione sul tuo computer (tipo
office), e col software libero ti rendevi autonomo, ti liberavi
appunto, diventavi padrone degli strumenti del tuo lavoro.
Ora, se l'applicazione che uso (picasa, facebook, youtube, gmail,
delicious, sourceforge) e` remota, posso in qualche modo tornare ad essere padrone
dei dati che io genero e che mi stanno a cuore (liste di amici,
messaggi inviati, preferiti, repository di sorgente)?
La risposta e`, in molti casi, semplicemente, no.

Ma se un sito di web sociale mi permettesse di scaricare sul mio
computer i miei dati, e trasferirli ad un altro sito (tipo la rubrica
di gmail)? Se un sito mi permettesse di trasportare la mia identita`,
ed anche i miei contatti, anche altrove (forse e` a questo che serve
"openid", e il progetto "openstack")?
Forse allora questo sito mi offre un nuovo tipo di liberta`, che non
e` la liberta` di Stallman, ma e` liberta`, comunque, senza ancora un
nome.


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