[Solira] il fuoco sotto la cenere
f.occhipinti a gmail.com
f.occhipinti a gmail.com
Mer 25 Mar 2009 11:19:24 CET
On Fri, Mar 20, 2009 at 02:43:28PM +0100, Massimo Maiurana wrote:
> f.occhipinti a gmail.com, il 20/03/2009 11:20, scrisse:
>
> > Si, e` individualismo collettivizzato, nel senso che ci si parla senza
> > uscire di casa, magari
>
> no, non solo in quel senso.
> e' individualismo perche' alla fine al centro ci metti te stesso,
> perche' sei l'unico essere tangibile in un mondo fatto di pixel,
> perche' puoi assumere la personalita' che vuoi; praticamente uno
> zelig (quello di woody allen) virtuale.
> e' collettivizzato perche' la socialita' diventa mera sommatoria di
> individualismi, che paradossalmente possono essere anche molti piu'
> di uno per persona, e la cosa diventa gravissima se questa diventa
> l'unica forma di socialita' concepita, o addirittura scambiata per
> realta' oggettiva.
>
> > pero` e` un primo passo per uscire
> > dall'individualismo individualizzato, quando NON si parla e non si
> > esce di casa, il regno della televisione, per intenderci
>
> mi sembra pero' che sia un passo nella direzione sbagliata, visto
> che passi da una situazione in cui viene azzerata la tua
> individualita' a un'altra in cui invece viene amplificata
> all'estremo... praticamente da una padella ad un'altra (almeno si
> evita di cadere nella brace :)
>
> > Scusa ma che differenza c'e` se guardo il sito personale di marioland,
> > o se guardo il suo account facebook? Che differenza c'e` se lo chiamo
> > al cellulare (o al telefono fisso come si faceva prima), o se gli
> > telefono tramite il web come si fara` in futuro, a sostituire le chat?
> > Che differenza c'e` se invio un messaggio di posta elettronica o invio
> > un messaggio tramite facebook?? Te lo dico io che differenza c'e`:
> > solo l'aspetto "tecnico"
>
> forse sono diverse anche le persone.
> forse la differenza sta nel fatto che quelli del web 1.0, cioe' io e
> quelli come me, abbiamo visto nella rete un mezzo per estendere i
> confini delle nostre conoscenze, mentre quelli del web 2.0
> semplicemente vedono la rete come l'unico mezzo possibile per
> socializzare.
>
> ovviamente non e' detto che la colpa sia tutta di facebook, tutt'altro!
> sicuramente era molto piu' semplice per la mia generazione
> socializzare sul serio, perche' andavamo a giocare per strada o
> nelle "ciuse", perche' invece di giocare con $web_videogame tiravamo
> fuori il "calacipito" e andavamo a chiamare gli altri; oggi siamo
> diventati genitori e siamo noi i primi responsabili del fatto che i
> nostri figli in casa ci fanno i vermi... ma questo e' un altro discorso.
>
Penso che non cogli un aspetto essenziale di facebook, cioe` che le
persone si presentano quasi sempre con nome e cognome, ed hanno una
rete di amicizie che ricalca le loro frequentazioni in carne ed ossa.
Facebook e` usato in una miriade di modi diversi, personalmente ne
preferisco alcuni, e ne critico altri. Facebook non e` altro che una
ricorsione del web, un web in miniatura racchiuso dentro il loro
dominio per fare lock-in e per arricchirsi con la pubblicita`; esso ha
il cattivo, ed il buono, del web. Noi conosciamo il web da tanto
tempo, ma per molte persone questo e` il primo contatto significativo,
e mi sembrerebbe disorientante, da parte loro, ricevere da noi
"tecnologhi" un parere assolutamente negativo.
Ci sono amici che prendo in giro perche` buttano il tempo con i
GIOCHINI di facebook, delle vere e proprie droghe interattive. Per il
resto, quando si discute, si discute come se fosse un forum, una chat,
una mailing list o una piazza; sono i legami, ed i contenuti, che
contano.
Su facebook uso applicazioni di base, cioe` quelle di testo, o
condividere foto, niente di straordinario, cosi` so che potrei
spostare il tutto piu` facilmente in un altro contenitore, se mi
servisse.
Questi sono spazi che creano legami fra le persone, ed a volte le
aiutano anche ad incontrarsi; cerchiamo di non essere oscurantisti;
siamo critici con le deviazioni ma non buttiamo il bambino con l'acqua
sporca. Sarebbe meglio se ci fosse una rete di hyperlink e siti
personali scritti dagli utenti con software libero sui loro server di
casa, ma i tempi non sono maturi, e probabilmente non lo saranno
ancora a lungo; nel frattempo non disprezziamo alcune cose buone che
l'informatica puo` fare per collegare la gente. E non restiamo
indietro sugli spazi migliori per discutere, e portare alla comunita`
civile il nostro contributo.
Quanto ai genitori... lascia stare, che e` gia` un mestiere abbastanza
difficile di per se`. Dobbiamo fare tutti la nostra parte, nessuno e`
escluso.
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